Nonostante gli scenari mondiali sfavorevoli e qualche rallentamento, l’industria della bellezza italiana chiude il 2018 in positivo con un fatturato di 11,2 miliardi di euro, secondo i dati dell’associazione di categoria Cosmetica Italia.
Questo incremento si giustifica con il positivo andamento delle esportazioni, le quali aumentano del 3,5% per un valore di 4,8 miliardi.
Tiene anche il giro d’affari interno che cresce, più lentamente, di poco meno dell’1%.
Tengono anche i consumi interni con 10,1 miliardi in crescita.
«La cosmetica resiste – commenta il presidente di Cosmetica Italia, Renato Ancorotti – e chiude il 2018 in positivo.
Punti di forza delle aziende del settore sono il continuo impegno sui fronti dell’innovazione e della qualità del prodotto, ma anche della formazione del personale.
È un’industria che merita attenzione e valorizzazione, per questo il dialogo con il ministero dello Sviluppo economico; un’eccellenza del made in Italy e i numeri ci danno ragione».
Ma non solo. Bellezza significa anche livelli di eccellenza nei margini e nella produttività.
Da un’analisi dei bilanci aziendali effettuata da Intesa Sanpaolo, infatti, risulta che le imprese di produzione di cosmesi italiane sono seconde solo alla farmaceutica con un ebit mediano dell’8,8%, prima di occhialeria, pelletteria e vino.
Fonte: Il Sole 24 Ore